Ti prendo e ti porto via di Nccolò Ammanniti



Pietro, Flora, Graziano, Gloria, Mimmo....nomi che ti restano addosso, cuciti sulla pelle per giorni anche dopo aver finito l'ultima pagina di questo meraviglioso libro.
Quando Ammaniti scrive...non ce n'è per nessuno!
Lui riesce a incollarmi alle pagine come pochi autori contemporanei riescono a fare.
Ma la cosa più bella dei suoi libri, l'aspetto più incredibile, è la capacità di rendere verosimili le situazioni, i luoghi e i personaggi descritti. Non è fantasia, non è più immaginazione...sono situazioni grottesche e quasi improbabili che diventano vere e prendono le forme e i contorni della realtà.
Questo libro è bellissimo; fa ridere, sorridere, piangere e arrabbiare. Crea suspence, felicità, tristezza e commozione. Come sempre accade nei racconti di Ammaniti la storia a un certo punto precipita e tutte le vite, apparentemente slegate, si ricongiungono in un destino annunciato e quasi sempre tragico.
Ma è solo la vita...e come tale porta con sé sempre amore e speranza 
Consigliatissimo!

LA TRAMA
A  Ischiano Scalo il mare c'è ma non si vede. In questa periferica maremma di paludi e zanzare, di bar e casette affacciate sul nulla di una strada provinciale si svolgono due storie d'amore. Pietro e Gloria sono due ragazzini. Lei è figlia di un direttore di banca, è sveglia, bella e sicura di sé. Lui è figlio di un pastore psicopatico, è introverso, sognatore, e la vittima preferita dei bulli del paese. Graziano Biglia è tornato a Ischiano, con la sua fama di chitarrista sciupafemmine e il cuore spezzato da una cubista. Qui conosce la professoressa Flora Palmieri, una donna sola e misteriosa che ha rinunciato alla propria vita per prendersi cura della madre. E tra i due, in apparenza lontani come i pianeti di due galassie, nasce un'attrazione. Una folla di creature strambe e grottesche si muove attorno ai protagonisti, come nella scia di un vento elettrico e vorticoso.

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