Alla fine andrà tutto bene, di Raquel Martos


Troppo carino!
Ecco il mio giudizio su questa storia che potrebbe tranquillamente diventare 
un film di Almodovar ai tempi di “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”
Colorato, divertente, moderno e dissacrante questo libro mi ha davvero coinvolta.
Devo ammettere che non mi ha preso subito, forse perché ero ancora dentro la storia appena terminata, di cui vi ho parlato qui domenica scorsa, o forse perché non avevo ancora 
ben inquadrato la protagonista e la sua situazione ma dopo qualche pagina
ho cominciato a entrare nella storia e non ne sono uscita più. 
Anzi…avrei voluto esserci io in quella storia!
L’amicizia, l’amore, il sesso e l’ironia sono tutti aspetti ben analizzati e 
perfettamente dosati e miscelati fino per dar vita a una storia verosimile 
e assolutamente compatibile con i nostri giorni.
 Perfino le “scene” apparentemente più spinte non risultano mai volgari 
ma fanno sorridere e si fanno immaginare nel loro colore e nella loro simpatia.

Consigliato!


TRAMA
Sei settimane di silenzio forzato. Un incubo, per chi come Carla Diaz non sa tacere un secondo. Di indole fortemente comunicativa, Carla vive di parole, non solo per il bisogno di condividere i propri stati d'animo con chi le è vicino, ma anche per lavoro, essendo una presentatrice radiofonica. Quando un'operazione alle corde vocali la costringe a rimanere in silenzio per ben sei settimane, per giunta proprio in un momento di crisi personale e professionale, per Carla - pessimista di natura - è la fine del mondo. Costretta a non parlare, ma incapace di restare in silenzio, come potrà esternare pensieri ed emozioni e mantenere i rapporti con gli altri? Aiutata da whatsapp, email e bigliettini e armata di una buona dose di inventiva e di autoironia, Carla scoprirà di saper comunicare come non aveva mai fatto prima. Fino a trovare, mettendosi veramente in ascolto, la propria vera voce.

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