Questo
libro l’ho preso in prestito in biblioteca, incuriosita dalla colorata
copertina.
Leggendo poi la trama, ed essendo io sempre molto affascinata da
viaggi e culture,
ho deciso di leggerlo.
Si
tratta di una storia autobiografica in cui l’autrice mantiene intatti nomi,
luoghi e personaggi senza cambiare una virgola.
Il libro infatti non sembra
tanto un romanzo quanto piuttosto un diario tenuto da una persona qualunque che
sta vivendo esperienze un po’ fuori dal comune.
Lo
stile è davvero molto (forse troppo?) semplice e la narrazione quasi
elementare;
potrebbe aver scritto questa storia anche una ragazza di seconda o
terza media
con frasi brevi e linguaggio molto piatto.
Inutili i tentativi di
vivacizzare l’atmosfera introducendo termini cinesi
che ovviamente vengono
tradotti dall’autrice nella stessa frase.
Interessante lo spunto e la storia vera in sé che fa davvero capire quanto siano
Interessante lo spunto e la storia vera in sé che fa davvero capire quanto siano
di difficile riuscita quelle unioni fra persone provenienti
da mondi e
culture diametralmente opposte.
Leggendo la trama tuttavia, mi aspettavo una storia un po’ diversa,
Leggendo la trama tuttavia, mi aspettavo una storia un po’ diversa,
caratterizzata da violenze e soprusi, da oltraggi alla donna occidentale
e
magari conseguenze anche per la prole.
In
realtà questo non accade e, senza volervi rovinare la lettura,
vi dico solo che
ciò che succede alla protagonista a causa del marito
è si una conseguenza di
una unione atipica (e magari poco ragionata e troppo affrettata)
ma soprattutto
è frutto del carattere debole e accondiscendente della stessa Susan.
Insomma…Cai non è quel mostro che sembra apparire dall’introduzione.
Un
libro un po’ scialbo dunque, ma che comunque risulta scorrevole
e interessante
per conoscere alcune tradizioni cinesi e per le incursioni
nel continente
asiatico così immenso e diverso sotto mille aspetti
LA TRAMA
Susan, una timida ragazza americana affascinata dalla cultura cinese, ha
iniziato da poco la scuola di specializzazione a Hong Kong, quando
s’innamora di Cai e decide di sposarlo.
Mentre si scambiano le promesse
matrimoniali, Susan si sente come la protagonista di una favola esotica,
ma ben presto dovrà rendersi conto che Cai, e la cultura alla quale
appartiene, sono ben diversi da quello che immaginava.
E così mentre
Susan ce la mette tutta per diventare una moglie perfetta, proprio come
vuole la tradizione cinese, Cai diventa un marito sempre più autoritario
e violento.
E la nascita del figlioletto non migliora la situazione a
casa.
Susan arriva fino a rinunciare ai suoi valori per proteggere il
figlio Jake, ma quando Cai minaccia di portarglielo via, Susan deve
trovare il coraggio di ribellarsi, per se stessa, per suo figlio e per
il loro futuro.
Ambientato tra la Cina rurale, le vivaci città di Hong
Kong e San Francisco, Una brava moglie cinese è un racconto
vivido, autentico e una testimonianza straordinaria di quanto sia
inattaccabile l’amore che lega una madre al proprio figlio.
Me lo segno mi hai incuriosito! Buona domenica!
RispondiEliminaSi amica di libri vagabondi :)
Eliminatra un panino e l'altro che ti ho fregato qui sotto (magnifici), se ti piace il genere ti consiglio la lettura di Il suggeritore di Donato Carrisi. enjoy! :-D
RispondiEliminaLo leggerò! E' un po' che me lo ripropongo questo autore che peraltro è di Martina Franca ovvero il mio paese di origine ;)
Elimina