Il conto delle minne

E cominciamo di qua, dal libro che ho finito proprio ieri sera

Le mie impressioni...
E' un libro consigliatomi da mia madre perché colpita dal rapporto della protagonista bambina con la sua nonna paterna, in cui lei stessa  si è identificata.
L'ho letto dopo un po' che me lo aveva prestato e mi ha preso fin dalla prima riga. La cucina e inparticolaare l'arte pasticcera e le tipiche cassatine siciliane, fanno da perno al romanzo e di conseguenza il mio interesse è aumentato. Il racconto è fluido, spesso divertente per le "incursioni siciliane" del linguaggio, verosimile e molto vicino alle donne. Peccato per una piccola parte in cui Agata grande perde la sua identità per un amore che non chiamerei tale. Ma forse, esistono ancora donne capaci di sottomettersi a quella maniera.
La frase che mi è più piaciuta è questa:
"Tagliuzzare verdure, soffriggere sughi, impastare focacce, mescolare spezie mi rende felice. Svuoto la mente, concentro l'attenzione su odori, sapori, dosi, ingredienti; più che preparare pietanze, creo pozioni di cui sperimento io stessa l'effetto magico e imprevedibile".
Che ne dite? Potrebbe essere una di noi no?
Alla prossima lettura!

La trama...
Ogni anno nonna Agata vuole accanto a sé la nipote Agatina per insegnarle i segreti dei dolci in onore della Santa di cui entrambe portano il nome. Mentre impastano le cassatelle a forma di seno, le "minne", la nonna racconta il martirio della Santuzza, cui il crudele console Quinziano, non sopportando di sentirsi respinto, fece tagliare le mammelle. La drammatica vicenda rivela una delle regole del mondo maschile: "... devi sapere che gli uomini, se non ci provi piacere quando ti toccano, si sentono mezzi masculi, ma guai a te se ci provi piacere, perché allora ti collocano tra le buttane". Parte da qui il "cuntu", il racconto, della storia di una famiglia siciliana e delle sue donne straordinarie. Per ciascuna di loro, fino alla piccola Agatina che dovrà diventare grande, le minne hanno un significato speciale: grandi o minuscole, aride o feconde, amate senza pudore o trascurate da uomini disattenti, sane o malate, diventano la chiave per svelare i più intimi segreti della femminilità e dell'orgoglio di generazioni di donne e di una in particolare, forse la più coraggiosa.

Commenti

  1. E' bello questo libro! L'ho letto qualche anno fa, ricordo che l'avevo preso perché mi ricordava la Sicilia, Taormina in particolare ed un ricetta assolutamente meravigliosa!
    In realtà la cucina è un pretesto per raccontare la "donna" siciliana (e non solo)

    Grazie Annina! Un bacione...

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  2. Sai che volevo leggerlo questo libro? Beh la tua citazione e' fantastica, approvo e mi sento proprio io! Un abbraccio

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  3. è nella mia lista d'attesa :-) e da quello che dici ne vale la pena! ciao Ely

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  4. Ti ho appena "scoperta"...sei proprio brava! Ti seguirò con piacere.

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  5. a me frena la foto di copertina... mi fa impressione

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  6. mi ha catturata, chiderò a qualcuno di spedirmelo quanto prima. baci

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  7. grazie per la recensione (ben fatta), sembra un bel libro :-) io finora di siculo ho letto tutti i libri su Montalbano e mi è rimasta impressa la pietanza da lui preferita che è "lu purpu a strascinasali" non sono riuscita a capire quale sia, ma m'attizza. Buona serata e baci :X
    ps. Invece da noi, nell'entraterra siculo, ( a proposito di minni) esiste una varietà di uva fantastica ad acino molto grosso di colore violaceo che si chiama "minna di vacca"...ora sulle minni ne sai di più :-))

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  8. @Olga hai ragione...è proprio un inno alle donne
    @Chiara, se lo leggi fammi sapere
    @Ely...anche tu
    @Tinny, e allora benvenuta e ti invito anche ad iscriverti al mio blog. Ciao!
    @Vale...forse fa impressione la foto ma se non fossi celiaca volerei in Sicilia ad addentarne una! Sapessi la descrizione della ricetta cos'è...
    @Eleonora ma non torni mai in Italia?
    @e infine grazie Sonia, per aver ulteriormente arricchito la mia cultura "minnaria". Questo libro mi ha solo fatto innamorare ancor più della vostra terra.
    GRAZIE A TUTTE!

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