Esco a fare due passi

Esco a fare due passi

E' il secondo libro di Fabio Volo che leggo e rispetto al primo- "Il tempo che vorrei"-
questo lo classificherei atipico.
Spero almeno che lo sia, e che gli altri libri di Volo siano scritti meglio di questo.
Intendiamoci, non è che ci si aspetti alta letteratura, ma anche una lettura leggera deve avere un senso.
Sarà che io non amo i monologhi in genere e questo libro è in fondo una lunga lettera che Volo
scrive a se stesso, ma sapete dopo un po' è subentrata la noia.
Forse anche lui si è un po' annoiato a scriverlo visto che nella seconda parte del libro finisce con l'essere molto sciolto (oserei dire abbastanza volgare) senza poi che ce ne sia un vero motivo.
Inizialmente mi piaceva, c'erano bei concetti espressi in frasi di quelle che anni fa avrei trascritto sul diario di scuola e che ora invece condividiamo su Fb e la lettura sembrava scorrere.
Poi è venuto il momento delle risate e della nostalgia per i mie tempi che erano anche i suoi: le feste con le caramelle Rossana sulle luci per creare atmosfera, gli snack al formaggio che ti restavano attaccati sui denti, le ansie prima di un appuntamento, il primo.
Dopodiché...il nulla!
Che è successo Fabio? Sarebbe stata meglio una short story che un libro intero?

Vabbè io vi lascio una frase che mi ha divertita e che lui espone in una circostanza in cui gli si dice di smetterla di essere un sognatore. Poi decidete voi :)

Una mattina sono uscito di casa, il cielo era azzurro e limpido, ho continuato a guardarlo mentre camminavo, stavo bene, respiravo a pieni polmoni, al terzo passo ho pestato una merda. Cosa devo fare? Rinunciare al cielo per paura delle merde? No, io no Porcaputtana!


LA TRAMA
Cosa succede quando un ragazzo, irrimediabilmente vittima della sindrome di Peter Pan, si mette di fronte ai temi importanti della vita, quelli con la T maiuscola, come l'eroe della A-Team? E' il caso di Nico, il protagonista di questo libro. Ventotto anni, un lavoro di deejay radiofonico, un discreto successo con le donne, Nico vive una vita felice, ma si sente profondamente immaturo, un adolescente intrappolato nel corpo di un uomo e senza alcuna volontà di crescere. Come un bambino, del tutto privo di pudori e inibizioni, Fabio Volo ci accompagna in un divertente viaggio nell'universo giovanile, il proprio corpo come unica bussola. Parlando di sesso, canne, musica e amicizia.




Commenti

  1. Non amo Fabio Volo, però mi piace leggere te fa lo stesso vero??? Baci baci♥

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    1. No, non è lo stesso :)
      Leggo chi amo e amo chi leggo ;))

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  2. Anche io l'ho letto qualche anno fa e neanche a me è piaciuto molto, sarà che era uno dei suoi primi libri, quelli più recenti li trovo migliori!

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