Dopo la pausa estiva, non vedevo l'ora di ritrovare la sfida più amata d'Italia.
E si che questa volta toccava alla bravissima Elisa e le meraviglie erano quindi annunciate ma quando, dopo i soliti generosissimi indizi di una mente folle ma geniale (tanto geniale che ancora non li ho capiti quegli indizi!)
ho scoperto che si trattava di pasta fresca beh...ne sono stata felicissima!
Si sa, d'estate si combatte meno in cucina fra caldo e atmosfera vacanziera, ma tornare a settembre e sapere di dover rimettere le mani in pasta alla grande, mi faceva già star bene.
Ho immaginato varie versioni di raviole, ho immaginato una giornata tranquilla e rilassata per farle, magari accompagnata dalla musica o, perché no, dal silenzio che invade la casa quando i bambini non ci sono.
Ho immaginato una versione classica e una o due di fantasia, ore passate a impastare, tirare, tagliare e pizzicare ma... lo slogan "immagina, puoi" ha conosciuto la sua vera ragione di esistere con la mia sfiga!
Innanzitutto settembre si è rivelato un mese molto più impegnativo del previsto e se considerate che i bambini hanno cominciato la mensa (quindi il tempo pieno) solo il 23 capirete che le mie raviole non hanno visto la luce prima di allora!
Poi sarà che tutti gli ingredienti che avevo previsto non erano disponibili al mercato proprio in quel giorno (in primis la ricotta di bufala al forno), sarà che si è manifestato un improvviso calazio infiammato sull'occhio di mia figlia quella stessa mattina, sarà che ho cominciato a impastare alle 11, sarà che ho deciso di usare una maledetta nuova farina senza glutine, sarà che la macchina fotografica ha esaurito la batteria proprio nell'istante in cui l'ho accesa....le raviole sono state condite con smadonnamenti vari (passatemi la licenza poetica) e lanci di pezzi di pasta nel secchio dell'umido (senza peraltro riuscire a centrarlo!).
Il passo passo però, l'ho fotografato con la compatta di mio figlio per testimoniare le difficoltà di stendere un impasto che non ne voleva sapere di aggregarsi e che al "plin" si apriva e si strappava. Un disastro!
Comunque, siccome sò de coccio, ho ugualmente portato a termine l'impresa e ho fotografato al volo (si perché tutti gli ospiti a tavola già fremevano e ci mancavano pure le foto!) il risultato finale con la mia macchina ormai carica. E per fortuna.
Naturalmente il sapore era buono ma la pasta è rimasta troppo alta e non mi ha soddisfatta come le altre volte.
Ma il disastro è stato completo oggi quando, scaricando le foto, mi son resa conto che mio figlio, il proprietario della compatta, che ha 6 anni...aveva cancellato tutte le foto del passo passo.
Non le aveva fatte lui, erano lì per sbaglio :(
Mi consolo con un solo pensiero: tanto non avrei vinto lo stesso!
Ingredienti (per 5 persone)
Per la pasta all'uovo
400 gr di farina senza glutine per pasta Farabella (mai più!)
4 uova grandi
acqua e vino q.b. per trovare l'impasto ideale
1 cucchiaio di olio
1 pizzico di sale
Per il ripieno
200 gr di ricotta di bufala
1 cespo di radicchio
2 cucchiai di pinoli
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale e pepe q.b.
Per il condimento
Burro
5 fette di ottimo speck senza glutine
qualche rametto di maggiorana fresca
pinoli
Parmigiano
Ho impastato tutti gli ingredienti per la pasta nel Ken e ho lasciato riposare per una mezz'ora.
Ho intanto preparato il ripieno.
Lavato e asciugato il radicchio, l'ho tagliuzzato finemente e l'ho unito alla ricotta scolata e passata al setaccio.
Ho insaporito con parmigiano sale e pepe e ho aggiunto i pinoli tritati grossolanamente,
Ho tirato la pasta con la macchina e mi sono subito accorta che qualcosa non quadrava perché
già al primo passaggio l'impasto si spezzettava vergognosamente.
Ho compattato e aggiustato con le mani umide fino a riuscire a passarla alla tacca n.6.
Ho disposto il ripieno come mostra Elisa e come avevo diligentemente documentato anch'io,
e ho richiuso la pasta. Al momento di "plinnare" la pasta si spezzava ma ho rimediato cercando di tagliare
il più vicino possibile al ripieno.
In una padella ho rosolato lo speck a listarelle con un goccio di olio e l'ho lasciato scolare su carta assorbente. Poi ho sciolto il burro e ho unito qualche fogliolina di maggiorana e altri pinoli.
Ho scolato le raviole man mano che venivano su dall'acqua bollente per tuffarle nel padellino,
condirle e portarle in tavola con una spolverata di parmigiano.
Con questa ricetta ho il coraggio di partecipare
all'MTC di settembre :)
Eh eh eh! Allora non sono la sola ad avere due pirati in casa ^_^
RispondiEliminaA me non sembrano mica brutte ste raviole del plin. Baciotti
PS: ma tu ieri poi sei andata al Taste? Io fra ninni e soldi non ci riesco :-(
Mah! Bruttarelle se le guardi bene lo sono!
EliminaNon sono più andata e ti ho scritto sul blog ;)
Brutte?Sono favoloseee, invitanti e sicuramente buonissime, mi piace tanto questo ripieno autunnale :) ciao e buon we!
RispondiEliminaGrazie cara. Almeno erano buone ;)
EliminaFate sempre un lavoro incredibile per impastare senza glutine. Anche se non c'è il passo passo, direi che alla fine hai vinto decisamente tu.
RispondiEliminaFabio
Indubbiamente l'ho vinta io Fabio ;)
EliminaRotti, distrutti e spiaccicati ma ho vinto io!
Grazie :)
no!!!! che sfiga nera!! ma l'aspetto in foto sembra ottimo e anche la scelta del ripieno! avevo visto la farabella in farmacia e l'ho guardata con sospetto...ne starà lontana allora!! baciiiii
RispondiEliminaGira alla larga! Almeno per la pasta ripiena ;)
Eliminaa me della farabella non piace nemmeno la pasta, si disfa in cottura!
RispondiEliminaperò le tue raviole sono bellissime lo stesso.
qui si vede l'uomo in viso...
E anche la donna Gaia!
EliminaE il mio viso era mooooooooolto arrabbiato :)
Ora ho una farina di mais finissima della Farabella, speriamo bene!
Nonostante la sifga e i vari intoppi alla fine hai preparato una versione di plin con i fiocchi: ricotta di bufala, radicchio e speck...mi immagino i sapori che si incontrano e si mescolano nel palato. Complimenti e grazie!
RispondiEliminaGRazie a te per l'opportunità!
Eliminadi sicuro, vinci in simpatia e in arte dell'arrangiarsi. Una mia amica dice che bisogna sempre pensare positivo e anzichè dire che si ha Saturno contro, sostenere che si aveva la sfiga a favore :-)
RispondiEliminaSeriamente: con voi celiaci, bisognerebbe scrivere certi commenti in ginocchio, ringraziandovi di esistere e di esistere in questo modo. Ci state dando dei contributi straordinari e mi viene in mente in questo istante che potremmo raccoglierli in un pdf e regalarlo anche a tutti i blog gluten free che non partecipano all'mtc ma che potrebbero ugualmente trovare e offrire spunti preziosi. Ti sembra un'idea strampalata o se ne può parlare?
tornando ai ravioli, a me piacciono molto: sarà che amo il radicchio, lo trovo intrigante, mai banale, adatto a moltissimi abbinamenti e quello che hai scelto tu mi incuriosisce moltissimo, senza neppure dover fare tanti sforzi di immaginazione :-) per cui, i complimenti ti toccano- e son pure belli convinti. Proprio brava!
alessandra...il tuo è uno dei più belli e sentiti commenti che qualcuno abbia mai lasciato sotto una mia ricetta!
EliminaE ho detto tutto :)
Grazie...e comunque se ne può di certo parlare nulla di ciò che tu ipotizzi è strampalato, o forse si ed è per questo che le tue idee sono meravigliosamente realizzabili ;)