Quattro etti d'amore, grazie


Era un po' che guardavo questo libro sugli scaffali di librerie, supermercati e mercatini e finalmente l'ho trovato in biblioteca, libero e pronto per essere preso in prestito e portato a casa.
All'inizio stavo quasi pensando che sarebbe stata una delusione perché non mi sembrava che ingranasse più di tanto. Ma la scrittura della Gamberale, è così semplice che buca la finzione e si trasforma in realtà in pochi attimi. Man mano che andavo avanti cominciavo a divertirmi, soprattutto perché mi riconoscevo sempre più nella Signora Cunningham , nella sua spesa, nella sua routine e nelle sue "fughe" su Facebook :)
Ma, stranamente, si riesce a trovare altrettanta familiarità con l'isteria del mondo di Tea e di coloro che, presi da un loro modo di vedere la vita che dovrebbe essere tutt'altro che banale, riescono a precipitarsi in una tale spirale di disperazione che alla fine invidiano le persone che conducono quella vita che loro hanno tanto biasimato in precedenza.
Insomma; l'erba del vicino si sa, è sempre più verde e la morale è sempre la stessa a mio avviso...
chi si contenta gode!
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LA TRAMA
Quasi ogni giorno Erica e Tea s'incrociano tra gli scaffali di un supermercato. Erica ha un posto in banca, un marito devoto, una madre stralunata, un gruppo di ex compagni di classe su facebook, due figli. Tea è la protagonista della serie tv di culto "Testa o Cuore", ha un passato complesso, un marito fascinoso e manipolatore. Erica fa la spesa di una madre di famiglia, Tea non va oltre gli yogurt light. Erica osserva il carrello di Tea e sogna: sogna la libertà di una donna bambina, senza responsabilità, la leggerezza di un corpo fantastico, la passione di un amore proibito. Certo non immaginerebbe mai di essere un mito per il suo mito, un ideale per il suo ideale. Invece per Tea lo è: di Erica non conosce nemmeno il nome e l'ha ribattezzata "signora Cunningham". Nelle sue abitudini coglie la promessa di una pace che a lei pare negata, è convinta sia un punto di riferimento per se stessa e per gli altri, proprio come la madre impeccabile di "Happy Days". Le due donne, in un continuo gioco di equivoci e di proiezioni, si spiano la spesa, si contemplano a vicenda: ma l'appello all'esistenza dell'altra diventa soprattutto l'occasione per guardare in faccia le proprie scelte e non confonderle con il destino. Che comunque irrompe, strisciante prima, deflagrante poi, nelle case di entrambe. Sotto la lente divertita e sensibile della scrittura di Chiara Gamberale, ecco così le lusinghe del tradimento e del sottile ma fondamentale confine tra fuga e ricerca. 

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