Il profumo delle foglie di limone, di Clara Sanchez



Come spesso accade…i best sellers mi deludono!
Era già accaduto con questo libro che non ho proprio digerito e lo stesso è accaduto 
altre volte con titoli molto enfatizzati dalla critica che invece a me non sono per niente piaciuti. 
Una cosa però ho imparato: non li compro più ma li prendo in prestito, 
almeno i soldi di un’edizione costosa li avrò risparmiati no?
Veniamo a questo romanzo. Thriller psicologico dicono…ma a me di tensione 
non ne ha messa nemmeno un po’. La trama è interessante e a mio avviso poteva 
essere sfruttata meglio. Il tema della Shoah ha da sempre un ascendente notevole su di me 
eppure questa volta mi è sembrato essere inserito in una dimensione unicamente 
da romanzo che da testimonianza reale e che pertanto non è stata per nulla coinvolgente o toccante.
Il racconto l’ho trovato davvero molto lento e ripetitivo; l’autrice, nel tentativo vano di rendere più interessanti i personaggi, si lancia in descrizioni dettagliate e ripetute delle loro azioni e dei loro pensieri del tutto inutili. Julian che continuamente parla della sua preoccupazione di assicurare serenità a sua figlia lontana, Julian che impavido oltre ogni limite (ultraottantenne) si espone a pericoli senza che gli succeda mai nulla, Julian che per un quarto del libro fa appostamenti senza alcun risultato elencando tutti i tipi di medicine che deve ingollare dall’alba al tramonto. 
Credo di aver cominciato ad entrare nella storia come minimo da pagina 100 in poi!
Anche la protagonista femminile non tocca le corde del cuore e appare subito alquanto sciocca la sua immediata fiducia riposta in due sconosciuti dai quali decide perfino di trasferirsi! 
Allo stesso modo, appare il suo capitolare nei confronti di un 
pericoloso elemento di cui si innamora in tre secondi netti.
Del tutto deludente poi il finale. 
Ho letto in giro che l’autrice abbia volutamente lasciato in sospeso la parte finale 
della storia perché aveva in mente di scrivere un seguito (peraltro giù pubblicato) 
ma la mia delusione non deriva da qualcosa lasciato incompleto quanto piuttosto 
da qualcosa che non è mai successo. 
Per tutto il libro aspetti una rivelazione, un colpo di scena, una svolta…ma niente!
Alla fine la sensazione che ci rimane non è (come si vuol far credere) che il male trionfi sempre 
ma è invece ovvio che per punire gli ingiusti ci vogliono le persone e i metodi giusti 
e ai nostri protagonisti sono davvero mancati
Bene, il mio parere su questo libro non è proprio positivo … 
ditemi almeno che il sequel è più interessante ;)


LA TRAMA

Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora molto caldo nonostante sia già settembre inoltrato. Per le strade non c'è nessuno, e l'aria è pervasa da un intenso profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. È confusa e si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata da splendidi fiori. Un paradiso. Ma in realtà si tratta dell'inferno. Perché Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora, dietro il loro sguardo pacifico, covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Julian, scampato al campo di concentramento di Mathausen, che da giorni segue i loro movimenti passo dopo passo. Ora, forse, può smascherarli e Sandra è l'unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerla della verità. Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi. Adesso Sandra l'ha capito: lei e il suo piccolo rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché ciò che è successo non cada nell'oblio.

Commenti

  1. Concordo pienamente Anna Lisa! Forse ho letto una ventina di pagine? Non riesco o meglio non voglio, proseguire...Ciao!

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